Oggi facciamo due delle mie cose preferite, parlare di libri e stilare classifiche: ecco quindi i libri del 2018 che ho più amato

Mai come quest’anno la lettura mi ha dato tante soddisfazioni. Non tanto per la qualità dei libri letti (comunque piuttosto alta, ho beccato diverse chicche), quanto per il livello di coinvolgimento ottenuto: tuffarmi nella lettura mi ha aiutato a distogliere la mente da alcune fasi un po’ abbacchiate. Ma ora bando alle ciance e tiriamo le somme: qui sotto troverete la lista dei libri del 2018 che ho preferito!

Narrativa contemporanea

Limonov di Emanuel Carrère

Il libro più bello che ho letto nel 2018. Il podio se lo merita tutto, perché soddisfa pienamente i requisiti che cerco in un libro: una trama avvincente, delle riflessioni acute, una scrittura magnetica. E soprattutto mi faceva venire voglia di declinare tutti gli impegni per stare a casa a leggere la storia vera di Eduard Limonov, teppista di strada e poeta in Ucraina, barbone e domestico di un miliardario a New York, scrittore affermato a Parigi e guerrigliero in Serbia, nazionalista acceso e attivista anti-Putin a Mosca. Se prima della sua morte, avvenuta nel 2020, ogni tanto mi capitava di googlare le notizie su Limonov come una zia apprensiva (nonostante fosse una persona piuttosto detestabile) è solo colpa – e merito – di Carrère, un genio della biografia pop.

L’educazione di Tara Westover

Il libro di cui ho parlato a chiunque volesse ascoltarmi (due persone in croce). È che la storia vera di Tara Westover, cresciuta in una famiglia di mormoni fondamentalisti, mi ha davvero colpito: la Westover riesce a scrivere della sua famiglia adorata ma detestata in maniera sobria e al tempo stesso evocativa. Uno spettro di sfumature che non può lasciare indifferenti.

Asimmetria di Lisa Halliday

Se Asimmetria compare in tutte le classifiche più autorevoli sui migliori libri del 2018 (come il New York Times, o questo blog), un motivo ci sarà. In primo luogo, la struttura del libro rappresenta uno spartiacque nel panorama letterario: Asimmetria è infatti diviso in tre sezioni in cui possiamo intravedere la mente della scrittrice al lavoro… più che un libro, è un work in progress. Nella prima parte abbiamo la relazione tra Alice, giovane donna che lavora nell’editoria ma sogna di scrivere, ed Ezra Blazer, autore affermato e pieno di acciacchi.

Poi a un certo punto, senza preavviso, siamo catapultati nella seconda sezione, dove conosciamo Amar, un economista in viaggio per l’Iraq che viene trattenuto a Heathrow, e che capiamo essere una storia scritta da Alice (non dirò come perché è qui che risiede l’estro della Halliday). Nell’ultima parte troviamo un’intervista radiofonica a Ezra, che inoltre è l’alter ego di Philip Roth, con cui la Halliday ebbe una relazione molti anni fa. Ecco, tutti si affannano a parlare di questo gossip nelle recensioni del libro specificando che però a loro non frega nulla: io sarò la voce della verità e vi rivelo che ho comprato Asimmetria incuriosita anche da questo particolare. Che poi vi abbia trovato molto di più, è tutto di guadagnato.

Il Gigante Sepolto di Kazuo Ishiguro

Ishiguro si è avventurato nel Medioevo per raccontarci la storia di Axl e Beatrice, una coppia che parte alla ricerca del figlio prima di venire contagiati da una misteriosa nebbia che cancella i ricordi delle persone. Una storia alla Game of Thrones ammantata però di minimalismo elegante, come dicevo in questo post (e poi secondo me anticipa i temi relativi alla Brexit, nessuno mi toglierà quest’idea dalla testa).

Libri “leggeri”

Romanzo rosa + Ragazze mancine di Stefania Bertola

In Romanzo Rosa la protagonista Olimpia frequenta un bizzarro corso per imparare, appunto, a scrivere un romanzo rosa in una settimana; in Ragazze Mancine Adele perde marito e conto in banca nell’arco di una mattinata, guadagnando però un cane e una nuova amica con bambina al seguito… peccato che Adele mal sopporti sia cani che bambini.

Entrambi i libri mi hanno fatto letteralmente sganasciare dalle risate. Senza contare che se da un lato non vedevo l’ora di divorarli, dall’altro cercavo di centellinarli per gustarmi al meglio le avventure delle protagoniste. Si capisce che mi sono piaciuti anche dalla quantità di frasi che ho sottolineato! È che Stefania Bertola ha un umorismo spiazzante: tu leggi tutta tranquilla un paragrafo e tac, lei lo conclude con una battuta geniale e che mai ti saresti aspettata, dettaglio che rende la risata ancora più liberatoria.

Inoltre vi consiglio Romanzo Rosa e/o Ragazze Mancine come regali tardivi di Natale: sono adatti sia a chi ama leggere, sia a chi magari vuol prendere – o riprendere – un po’ di confidenza con la lettura.

Se tu lo vuoi di Valeria Fioretta

Margherita si ritrova improvvisamente single, apatica e senza voglia alcuna di partire per le vacanze estive. Per fortuna a salvarla dall’impasse saranno Ettore, sua figlia Elisabetta e una scorta di Estathé. Detta così, sembra la classica storia da romanzo rosa, invece Se tu lo vuoi è una sorpresa inaspettata: è scritto con una grazia e una sagacia non comuni.

Snob di Julian Fellowes

Edith Lavery non ha talenti eppure possiede una grande ambizione: sposare un uomo ricco. E tutto andrà secondo i suoi piani… perlomeno all’inizio. Se da Snob vi aspettate scandali all’inglese raccontati con humour inglese, siete nel giusto. Lo consiglio soprattutto agli orfani di The Crown e The Downtown Abbey (infatti Fellowes è stato l’ideatore e lo sceneggiatore di quest’ultima). Se volete saperne di più, potete leggere questa recensione più approfondita che avevo scritto.

Kitchen Confidential di Anthony Bourdain

Anthohy Bourdain per me avrebbe potuto parlare della vita segreta degli scarafaggi e non mi avrebbe mai annoiato. Figuriamoci quindi com’è spassoso leggere Kitchen confidential, la sua opera summa sulla vita segreta dei ristoranti: Bourdain ci propina rivelazioni scioccanti facendoci esclamare “non mangerò mai più fuori”, per poi farci ricredere descrivendo la gioia derivante dal buon cibo come solo lui sapeva fare.

Classici

Felicità familiare di Lev Tolstoj

Si fatica a credere che Felicità familiare sia stato scritto nel 1859, dato che contiene delle verità così sempreverdi sul rapporto di coppia. Una su tutte: se c’è qualcosa che non va, minchia parlatene, non fate come i protagonisti Mashechka e Sergey che s’incaponiscono a ignorare i propri problemi coi risultati che ne conseguono. Ok, Tolstoj non ha scritto proprio questo, ma comunque è il succo del suo pensiero (tuttavia ha predicato bene e razzolato male, il suo matrimonio è stato un casino).

Tre uomini in barca (per non parlar del cane) di Jerome K. Jerome

Tre uomini in barca va a pari merito con i libri della Bertola in quanto a comicità. Non posso credere di averlo letto solo ora, da bambina l’avrei altrettanto adorato (ma da piccola non avevo a disposizione le super offerte del Kindle). Da leggere se amate l’archetipo del loser a cui va tutto storto ma che in fondo se ne frega allegramente: Jerome, Harris e George intraprendono infatti un viaggio in barca costellato da disavventure causate perlopiù dalla loro dabbenaggine, prontamente derisa dal cane Montmorency, il più saggio della compagnia.

Le braci di Sándor Márai

Un castello nei Carpazi, due uomini e badilate di rancore: da questi dettagli, Le braci non sembrerebbe un compendio raffinatissimo sul significato dell’amicizia, eppure è così.

Voliera estiva di Margaret Drabble

Anche nel caso di Voliera estiva si fatica a credere che sia uscito molti decenni fa, ossia nel 1963: la protagonista Sarah è una ragazza moderna, alla perenne ricerca di un posto nel mondo – qua la mano, sorella! – che possibilmente non sia all’ombra della sorella Louise, condizione che le fa produrre diversi ragionamenti in cui è facile identificarsi.